
dello spettacolo, della tv o del cinema, che con le loro imprese
hanno segnato un’epoca e che abbiamo amato incondizionatamente
per le emozioni indicibili che ci hanno donato.
Questi personaggi ci sono rimasti nel cuore. Ora sono nel Team NFNP.
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Non ha segnato un’epoca, non ci ha donato emozioni indicibili, non l’abbiamo amato incondizionatamente… O no? Spesso la verità, come diceva Saint Exupery, non è ciò che è dimostrabile, ma ciò che è ineluttabile. E che Luciano Capponi sia nel nostro cuore e nel Team NFNP lo è. Ineluttabile, no? Chiamato amichevolmente il ‘Pele bianco’, la sua è una maglia 10 ad honorem. E come potrebbe essere diversamente? Sua l’ideazione del progetto, sua la regia. Suoi i paradossi che accompagnano il pallone NFNP, in campo e fuori dal campo. Chi può ancora essere certo che non ha segnato (o segnerà) un’epoca, che non ci ha donato emozioni indicibili e che non l’amiamo incondizionatamente?

Tenace, spettacolare ‘Cavaliere dell’Impero Britannico’. I titoli gli vengono, rispettivamente, dal dna sardo, dalla maestria naturale e dalla Regina Elisabetta II. Il curriculum di ‘Magic Box’ (come lo chiamavano al Chelsea), vanta una bandiera a molte stelle, in cui spiccano fantasia e talento, correttezza e lealtà sorridente, fair play indiscutibile, ma anche simpatia e generosità. La sua tecnica fuori dal comune, le doti di grande rifinitore, l’eleganza del bomber straordinario che accendeva cuori e stadi, ora sono dedicate alla Nazionale Under 21, di cui è consulente tecnico. E a No Fair-No Play. La sua maglia numero 10, generosa e affidabile, esperta e appassionata è il vessillo-testimonial del progetto e, naturalmente, del TEAM NFNP.

Di Nevio Scala, campione e maestro di campioni, sono davvero poche le parole da spendere, soprattutto per il suo stile dentro e fuori dal campo. Sono i risultati a parlare per lui, sia quando giocava da grintoso mediano del Milan, col quale ‘spazzolò’ scudetto, Coppa delle Coppe e Coppa dei Campioni, sia come Mister ineguagliato del Parma, in cui il gioco ardito e tempestoso gli fruttò la promozione in A, la Coppa Italia, la Coppa delle Coppe e la Coppa Uefa. La Coppa Intercontinentale arrivò col Borussia Dortmund, seguì lo Spartak Mosca e poi lo Shaktar Donez, Ucraina, con un nuovo scudetto. Ora, con lo stile di chi possiede, quasi per diritto di rango, il raro senso della vita, si consente di fare ciò che più gli piace e di dire sì e no (più spesso no) a qualunque proposta lo allontani troppo dalla sua vita e dal… suo trattore.

Lo ‘sparviero’ è considerato uno dei migliori pugili della boxe italiana. Fisico perfetto per una disciplina durissima, eredita la passione per la boxe da papà Rocco e dal fratello Mario (uno dei sette figli Oliva). Ma sarà a Ciro, morto in giovane età, che dedicherà l’oro olimpico e la bandierina piantata sulla cima della sua montagna personale, scalata ogni giorno con determinazione e dolore, ardore e umiltà. Spirito sagace e acuto, non sa usare solo le mani per ‘dire la sua’. Voce di grande talento musicale e innegabile sensibilità, piglio ironico e rara intelligenza, è sempre pronto a salire generosamente sul ring della vita. Magari per schierarsi a favore dei ragazzi meno fortunati e donare loro il suo sorriso.
PALMARES:
Medaglia d’oro alle Olimpiadi di Mosca dell’80 – Trofeo al miglior pugilatore olimpico. 55 incontri di cui vinti 53 (21 per KO) e due sconfitte ai punti. Titolo italiano, Titolo del mondo e Titolo europeo pesi welter. Ora gestisce con la moglie Nilia il ristorante –piano bar ‘Guantone d’oro’ a Formia.

Padre napoletano, madre triestina. Forse è la discendenza da territori di frontiera, forse lo spirito sagace e intuitivo, forse l’amore per l’avventura, certo è che Tony è diventato ‘il’ cronista di guerra per eccellenza. Scrittore dalle sfumature impreviste, cui ci ha abituato nei sui straordinari reportage televisivi e letterari, orso di carattere, tenero di cuore, fanciullo tenace e sorprendente, capace di… assorbire bordate (in porta) e di parare tiri impossibili, è lui la ‘roccia di Gibilterra’ di NFNP. Insieme ad Antonio Arena.
PALMARES:
Premio Ilaria Alpi come inviato di guerra. Premio Saint Vincent per il servizio ‘ Il dramma delle foibe’. Premiolino Terrazza Martini e il Max David. Premio speciale giornalismo Soliditas. Premio Obiettivo Europa. Premio ‘Cinque Stelle per il giornalismo’. ‘Premio per la pace’

Genio eclettico, apprezzato in Italia per la sua vis comica e all’estero per il suo grande talento cinematografico, la sua inarrestabile energia vola dallo spettacolo alla musica, volteggia tra il cabaret e la fiction televisiva, gioca con lo sberleffo e il dramma, si esalta nella scrittura e nel cinema, suoi grandi impossibili amori. Si arrende a un momento di tregua solo davanti a un “Wafer: una delle poche parole dolci che cominciano per ‘vaf’” [citazione di Francesco].

Team manager della formazione NFNP, ex giocatore di calcio, dinamico centrocampista di quella Nazionale Militare di Mister De Sisti che si aggiudicò nella stagione 90/91 il Campionato Mondiale, il ‘conte’ vanta quarti di nobiltà di tutto rispetto. Non solo per le sue origini valacche e gli antenati che si fregiavano dello stemma araldico della Repubblica Marinara di Pisa, ma anche per i titoli accademici e i meriti sportivi (di cui ha ancor oggi grande rimpianto). Le sue passioni: le auto veloci, il biliardo e (come tutto il team, tutti i team…) le donne.
I suoi sogni nel cassetto: pilotare un elicottero (un ‘mangusta’, che altro sennò?), ma non ha mai preso lezioni di volo; rivestire un ruolo nella Banca Centrale Europea, e i titoli ci sono tutti. Vivere in un faro, desiderio che lo accompagna da quando bambino ne sorvolò uno (davvero magico) in elicottero. Quale realizzerà?

(Specialità del due col fratello Carmine e con Giuseppe di Capua timoniere). Dire canottaggio da sempre è come dire ‘fratelli Abbagnale’, considerati come ‘il miglior equipaggio in assoluto dell’intera storia dello sport remiero’. I due fratelloni di Castellamare di Stabia (per i quali tanta voce ha perso Giampiero Galeazzi) hanno dominato per 12 anni la scena internazionale. Nel loro carnet una manciata di record quasi impossibili da superare.
PALMARES:
2 Medaglie d’oro alle Olimpiadi di Los Angeles (84) e Seul (88). Sette titoli mondiali. Numerosi titoli italiani.

Specialità: mezzofondo. Vita ‘on the road’, cuore in corsa sulle strade del mondo, Genny ha nei piedi i chilometri di diversi giri della terra, percorsi abbattendo distanze e record. Sacrificio, coraggio, impegno e generosità hanno costruito una carriera da guinness, una vita che è una lunga staffetta costellata di ori, un grande atleta. Un grande uomo.
PALMARES:
39 presenze in Nazionale. Campione europeo Juniores mt. 1500 (Birmingham 87). Campione europeo mt. 3000 indoor (Genova 92). Due volte campione del mondo mt. 3000 indoor (93/95 Toronto – Barcellona). Quattro Coppe Europa mt. 5000 (95-96-97-99). Oro ai Giochi del Mediterraneo mt. 1550 (Atene 91). Otto titoli italiani assoluti mt. 1500 – 5000 (90-91-92) 3000 indoor (97-98- 2000) cross (96). Tre Olimpiadi ( Seul 88 – Barcellona 92 – Atlanta 96). Quarto classificato alla Coppa del mondo mt. 1500 Barcellona 89. Pluriprimatista italiano: 1500 – 2000 – 3000 – 3000 indoor. Rappresentante per l’Europa nella Coppa del Mondo - Campione europeo a squadre di cross - Campione europeo 4x1500.

Praticamente da sempre nella Polizia di Stato, fuoriclasse olimpionico italiano di spada, nonché campione di vela d'altura, appassionato di videocomputer, ha un grande sogno: avere un po’ più di tempo a disposizione. Magari per dedicarsi di più alla vela e, chissà, entrare nel Team della Coppa America.
INCARICHI ISTITUZIONALI
Dirigente del CONI, Ct della nazionale di Spada, membro esecutivo Confederazione Europea di scherma, presidente della Commissione Competizioni (carica che ricopre a tutt’oggi). Attualmente: docente alla facoltà di Scienze della Formazione presso l’Università Suor Orsola Benincasa (Napoli) e di Scienze Motorie all’Università di Cassino e nell’ateneo Parthenope di Napoli.
PALMARES:
4 Olimpiadi – 2 coppe del Mondo - Giochi del Mediterraneo - Giochi mondiali militari – Coppa Europa – 4 volte Campione Italiano assoluto individuale. Campione olimpico di spada alle Olimpiadi di Atlanta (‘96)
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Romanista dalla nascita, calciatrice col ruolo di centrocampista, palmares di due scudetti e una convocazione in Nazionale Under 19. Miscela esplosiva di grinta, cuore e tecnica, Roberta possiede doti davvero fuori dal comune, condite da grande umiltà e serietà, che fanno di lei una vera fuoriclasse. La svolta alla sua carriera è un incontro che le fa cambiare colore… e vita. Indossa la maglia rosso nera del Milan e incontra il coach più coach dell’universo: Max Bertolani, (anche se non in questa sequenza temporale). Galeotta fu la preparazione atletica, responsabile (anche) della favola d’amore di Roberta e Max. La splendida forma fisica recuperata porta il Milan e il cambio di maglia, ma Roberta aveva già cambiato colore. Con Max…

Segno: Leone. E come potrebbe essere diversamente? Lui, gentleman della palla ovale, che coniuga forza e bellezza, energia e intelligenza, non può far altro che godersi i riflettori che gli spettano per diritto di nascita. Tenace e determinato ha inseguito e costruito il suo ‘sogno nel cassetto’: 23 anni nel Football americano, maglia azzurra, capitano ai Mondiali ed Europei, ambasciatore e promoter, talent scout e campione di body fitness. Preparatore atletico, motivatore e tecnico specializzato, ma anche conduttore televisivo per Play Tv, ex tronista…
Impossibile che sia ex, il trono è solo suo, anche se Max possiede qualcosa che il reale signore della foresta non conosce: sorriso, generosità, complicità. Queste le gemme della sua corona (dopo Roberta naturalmente)
Nota sul Flag Football
Nasce negli Stati Uniti per dar modo a chiunque di giocare a football senza troppi danni. Il nome deriva dalla bandierina (flag) che ogni giocatore porta sui fianchi. Strappargliela equivale ad averlo placcato e bisogna interrompere l’azione. Tutto il resto è come nel football: schemi di gioco, lanci, ricezioni, corse in progressione fino alla meta. Max è stato il fondatore della squadra italiana ‘Gladiatori Milano’, insieme a Roberta.

Il pallone ha guidato la sua vita da quando aveva sei anni. A tredici anni Beppe (che dai tifosi verrà chiamato affettuosamente Omar in onore del grande "Cabezon" Sivori per quel sinistro di "seta" e i calzettoni spesso abbassati) entra nelle giovanili del Milan dove comincia a far valere i propri mezzi atletici e tecnici, a diciassette debutta in serie A e gioca in tutte le nazionali, compagno o avversario dei più grandi campioni mai esistiti: Pelè ,Cruiff , Rivera , Falcao , Platini , Zico ecc.
Compagno e grande amico di Maradona e Careca, difende lo scudetto del Napoli 1990 realizzando 15 gol tra Campionato e Coppa Campioni. Anche Bologna, Ascoli, Atalanta, Pisa, Empoli le squadre della sua carriera, dove confeziona circa 400 partite e più di 120 gol. Allenatore e opinionista televisivo, oggi nella Scuola Calcio Milan insegna ai giovani come diventare campioni.

Ruolo: portiere. Dalla Turris in C2 al Catanzaro in B alla Triestina nelle felice stagione che la traghettò in A. Poi l’infortunio che lo costrinse ad appendere gli scarpini al chiodo. Ma non per molto, da alcuni anni disputa il Campionato Intersociale di calcio. Mastino napoletano, difficile violare il suo territorio, amenoché (cosa assai rara in campo), qualcuna delle sue ‘passioni irresistibili’ non attraversi lo specchio della porta. Le sue passioni, i suoi hobby, le scintille che gli fanno accendere gli occhi sono (solo) 3: la cucina (di cui è uno squisito cultore), i cani (possiede un dogue de Bordeaux, un guardiano implacabile, possente, agile e tenerone come lui), le donne. Sicuramente non in questa successione. Adora le coccole, detesta l’arroganza, crede incondizionatamente nell’amicizia. Particolarità: una manciata di tatuaggi ‘strategici’. Notevole il cavallo alato sul tricipite… Il suo motto: Non lasciare che il passato ti dica chi sei ma chi diventerai.

Ex portiere del Napoli di Maradona, come pedina di scambio, peraltro molto gradita dalla Torres, consentì il trasferimento al Napoli di Gianfranco Zola. Giocatore di ‘grande’ portata atletica, dedica le sue energie e la sua esperienza ai giovani che allena e dirige in diverse attività sportive.

Ideatore di Italian Challenger
Team manager di Mascalzone Latino
3 volte campione del mondo, è sicuramente l’uomo più in vista del Mascalzone Latino Sailing Team.

Specialità: sciabola
PALMARES:
Medaglia d’argento a squadre nel Campionato mondiale San Pietroburgo (2007).
Ad Algeri ha conquistato il pass per le olimpiadi di Pechino 2008.

Ex calciatore - Ruolo: attaccante. Ha giocato: Lazio - Juventus – Napoli – Milan – Celtic
PALMARES:
Uno degli episodi più famosi della carriera di Di Canio si consuma il 18 dicembre 2000 durante la partita Everton - West Ham. Il portiere dei padroni di casa, Paul Gerrard, si avventura in un'uscita al limite dell'area ma le sue ginocchia cedono e cade su se stesso. La palla schizza verso l'ala destra dove Trevor Sinclair mette al centro un cross per Di Canio che poteva indisturbato insaccare il gol decisivo (la situazione era infatti sull'1-1). Di Canio, invece, afferra la palla con le mani fermando il gioco. Appena la folla capì quello che era successo, il Goodison Park esplose in una standing ovation e Di Canio ricevette il premio Fair Play dell'anno unito ad una lettera ufficiale di encomio della FIFA, firmata da Joseph Blatter.
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Fratello di Paolo, col quale condivide la passione per il pallone, da sempre sensibile alle politiche sportive giovanili, preferisce dedicare la sua esperienza e capacità tecnica alle scuole calcio piuttosto che alle formazioni professionistiche. Dovunque ci siano ragazzini da ‘instradare’ alla passione lui è lì, pronto a sostenere, incoraggiare, guidare. Insieme a Silenzi e Venturin (ex Napoli e Torino) costituisce lo staff tecnico delle Giovanili della Cisco Roma.

Soprannome: ’Braccio’.
Si allena nella Blue Team Tennis Academy con gli azzurri Luzzi e Storace. Destro – Attaccante da fondocampo – Colpi migliori: servizio e dritto.
PALMARES:
Vincitore del challenger sull’erba di Surbiton (Inghilterra). Torneo ATP di Casablanca. Finalista Wimbledon.

Unico sciatore italiano ad aver vinto la Coppa del Mondo di supergigante, portò l’eccellenza, insieme a Kristian Ghedina, nella squadra italiana di velocità, che venne soprannominata, dopo le loro imprese, ITALJET. Il team di quegli anni riuscì ad esprimersi agli alti livelli delle ben più quotate Austria e Svizzera. Ora è direttore della Scuola di sci di Selva di Val Gardena.
PALMARES:
Campionati Mondiali Juniores (bronzo in combinata). Olimpiadi i Lillehammer (94) e Nagano (98). COPPA DEL MONDO: 12 podi. 2 vittorie in superG. 5 secondi posti (3 in discesa libera, 2 in superG). 5 terzi posti (2 in discesa libera, 3 in superG)

Lei all’asilo ci andava già col pallone nel cestino al posto della merenda. Palestra, cortile, campetto, qualsiasi spazio andava bene, l’importante era avere il pallone. Racconta sorridendo che giocava in un cortile in discesa, o salita. Dipendeva dalla porta che si doveva attaccare. Un tempo a correre in salita per segnare e un tempo a scendere per realizzare il gol. Ricorda le sfide col fratello, i ricatti che accettava pur di giocare. Era lei che di corsa si faceva quattro rampe di scale per recuperare la palla caduta dal terrazzo. O i match nel salotto di casa col tavolino della macchina per cucire che faceva da porta. Per salvare gli ultimi soprammobili furono i suoi a cercarle una squadra… Comincia così la sua lunga militanza ad altissimi livelli, sempre in squadre di vertice. Dal Bologna alla Lazio, dalla Champions alla Coppa Italia, scudetti e Italy Women’s Cup. Vent’anni di campi d’erba, vent’anni di sogni e successi. E non è finita qui….

Osservatore della Juventus, Ricci allena la Nazionale Stilisti. E’ opinionista sportivo per Seven Gold.

Terzino sinistro, ex Nazionale con Azelio Vicini e titolare di Torino e Napoli.
PALMARES:
1 scudetto (Napoli) – 1 Coppa Uefa

Centrocampista grintoso e fisicamente possente milita nel Napoli all’epoca dei trionfi maradoniani.
Poi passa al Parma e successivamente al Torino.
PALMARES:
Scudetto col Napoli - 2 volte la Coppa Uefa (Napoli e Parma) - Supercoppa Italiana (Napoli) - Supercoppa Europea (Parma).

E' uno dei volti più noti del panorama televisivo ‘celeste’ (leggi astrologico): Riccardo Sorrentino, personaggio eclettico, sorprendente ‘divinatore’ delle stelle e… del pallone. Portano la sua firma le analisi più azzeccate su bioritmi e trend bio-astrali di giocatori, societa', presidenti, allenatori e direttori sportivi…

Attaccante estroso e volitivo, grande colpitore di testa (e come non potrebbe esserlo, vista la vetta di un metro e novantuno da cui partono le sue fiondate?), maestro di pressing e progressione, ‘Pennellone’ Silenzi ha militato in diverse squadre europee, tra cui Napoli, Torino e Nottingham Forest. Nazionale nel ’94 contro la Francia, ha nel suo Palmares una Coppa Italia (Torino) e una Supercoppa (Napoli).
Nota: Andrea vanta ben due nomignoli, ‘Pennellone’ per il fisico alto e asciutto e ‘Totem’ per il suo naso, dote che sembra garantirgli, quasi per diritto di casta, l’ultima parola… in campo (Cyrano insegna: ‘e al fin della licenza io non perdono e tocco’).

Attaccante di fascia nel Perugia e nell’Inter, poi centrocampista di rara intelligenza nel Napoli di Maradona, 41 gare in maglia azzurra, chiude la sua stagione calcistica nell’Avellino.
Il carattere grintoso e irruente, che lo rese famoso sui campi di calcio, continua ad accompagnarlo nei suoi nuovi incarichi di manager sportivo. E spesso… anche nelle sue telecronache che scatenano il popolo di internet. Commentatore televisivo, prima di Fininvest, poi di Stream, successivamente di Sky, commenta le partite della Champions League e della Nazionale Italiana trasmesse dalla Rai ed è presenza fissa alla Domenica Sportiva.

Una ‘mezzapunta’ tutta rosa: Marta Curci, ‘farfalla dai piedi veloci’, capace di dar filo da torcere a leggiadri avversari e maschi titolati. Sorriso monello, velocità in gambe da gazzella e rara visione di gioco sono gli atout del nuovo talento della Scuola Calcio di Luciano Capponi (ma anche rivelazione del suo ultimo film), che l’intero Team ha voluto in squadra per il suo debutto. Un po’ mascotte, un po’ insidia mascherata da cucciolo, Marta si sente semplicemente una figlia d’arte e d’amore… Ma pericolosissima, perché, come diceva il saggio Omero: “Attenti ai voli d'uccelli che provengono da sinistra”. Che c’entri Omero non lo sappiamo, ma lei, Marta pare che ami arrivare da sinistra. E da destra. Perciò occhi aperti e gambe in spalla!

Ex calciatore, col ruolo di difensore nel Napoli, Lecce, Lazio. Dal ‘94 comincia la sua nuova carriera di mister nell’Aquila Calcio, cui segue la direzione tecnica degli Allievi del Lecce. Successivamente tecnico della Primavera del Napoli e della Prima Squadra e dei Berretti del Taranto, diventa mister della Ternana, che porta alla promozione prima di passare alla panchina del Gubbio.

Ex calciatore del Napoli e dell'Ischia, campione d'Italia campionato Berretti + due promozioni in C1.
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Ruolo: Difensore. Considerato un gran colpitore di testa e forte negli anticipi, difficilmente concedeva la palla all’attaccante… (Neppure oggi è così facile strappargliela!). Ex giocatore di diverse squadre campane che hanno fatto la storia del calcio partenopeo, come Ercolanese, Portici, Paganese (serie D), passa al professionismo giocando nella Casertana (serie B) e nelle formazioni del Nola e Savoia (C2). Vivace protagonista della Nazionale italiana under18 di Aldo Bet, attualmente si diverte nel Campionato di Calcio Intersociale, giusto per non perdere la forma e portare in campo la passione che lo accompagna da sempre.
Le altre sue passioni: adora sciare (quando può) gli piace cucinare (quando gli va) e poi il teatro e il cinema… Il suo motto: ‘La vita è come uno specchio, se la guardi sorridendo, lei ti sorride’.
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