lunedì 23 febbraio 2009

Ciao amico ‘en rose’

Candido Cannavò se ne è andato.
Restano i fogli sparsi
di una vita di coraggio e ottimismo.















Aveva una stanza tutta dipinta di rosa nel giornale più rosa d’Italia, la Gazzetta dello Sport, che lo vide direttore per quasi vent’anni. Lì ha vissuto le sue battaglie di opinione, affrontato scelte coraggiose e controcorrente, combattuto gli eccessi e affrontato temi scomodi, dall’etica nel calcio al doping, senza mai paura di schierarsi contro gli ‘intoccabili’.

Severo, ma mai sopra le righe, spigoloso e arguto nei suoi fondi sportivi, e al contempo sensibilissimo narratore della vita degli ‘invisibili’, disabili, preti da marciapiede, carcerati, cui negli ultimi anni ha dedicato straordinarie pagine di giornalismo di strada. Grande lottatore e vulcano di progetti, aveva un ultimo sogno… in cantiere: un giornale di sole notizie positive.
Lì, alla Gazzetta, Stracandido ha terminato la sua vita ‘in rosa’…

Con lui scompare un grande giornalista e un grande amico del calcio.
E di No Fair No Play, cui aveva dedicato uno dei suoi pensieri felici:
«Qualsiasi iniziativa si porti avanti per aiutare il calcio, per restituirlo alla sua dignità, al
suo piacere, al suo status primigenio di sport, è sempre benvenuta. Pieno consenso dunque a
No fair-No play e alle sue iniziative. Potrebbero sembrare gocce d’acqua nell’inferno di una diseducazione sedimentata nel tempo, di una esaltazione costante di valori negativi, in una stagione infinita di violenza. Ma non è così. Bisogna avere fede, perché anche le piccole cose lasciano un segno. E un insieme di sforzi può produrre quell’inversione di tendenza che tutti auspichiamo: per esigenze di moralità, ma anche per vivere meglio negli stadi e fuori.
Nell’augurarvi una buona riuscita, spero che anche insieme a voi, UNICEF riesca ad affermare il diritto al gioco per tutti i bambini del mondo’».
Candido Cannavò

Ciao Candido, amico ‘en rose’!
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