venerdì 14 dicembre 2007

Il messaggio di Toni Capuozzo

Il calcio non è solo parte dei miei giochi da ragazzo, o delle mie passioni da spettatore. E’ stato anche parte di tanti viaggi. Quando ho dovuto raccontare la “strage del calcio” di Sarajevo, dove alle stragi alla coda del pane, alla coda dell’acqua e al mercato, si aggiunse la morte, per una granata, di ragazzini che giocavano al calcio in un cortile.

Ma anche quando ho giocato a pallone con i ragazzini di Sadr City, a Baghad, e quando ho giocato, su un campo vero, raro angolo verde di Kabul contro i ragazzi della nazionale giovanile afgana, raccogliendo in porta un pallone dopo l’altro.

Tutte le volte che un pallone è diventato un modo per comunicare, quando le parole non bastano, e non sono sufficienti neanche a intavolare una discussione sul calcio (ma certe volte basta la recita di una formazione a memoria, per fare amicizia). Per questo sarò a Catania, a No Fair- No Play. Perché conosco e riconosco il calcio come un modo di essere amici.

Toni Capuozzo
Vicedirettore TG5

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