sabato 22 dicembre 2007

Un successo al di là di qualunque risultato partita

Si sono spenti i riflettori sul match più ‘caldo’ dell’anno: No Fair-No Play 2007. Anche se a scaldarlo non sono stati i fantapronostici sul risultato o i punti classifica delle formazioni in campo. Il calore è arrivato questa volta dal pubblico numeroso e vivace, in decisa controtendenza alla ‘desertificazione’ delle tribune, e dalla generosità dell’intera città di Catania, che, nonostante la temperatura poco clemente, ha partecipato in massa all’evento, consentendo una raccolta benefica di tutto rispetto.
L’obiettivo è stato pienamente centrato sia per Unicef - Progetto Benin contro il traffico dei bambini, che per l’iniziativa dedicata ai ragazzi di Suor Lucia. Oltre 16 mila euro l’incasso della serata mentre è ancora attivo il conto corrente acceso per l’occasione, che ci auguriamo porti risultati cospicui al Progetto di Suor Lucia.
Rosario Patanè, appassionato presidente della Municipalità più complessa di Catania, è felice. Sembra interessato più a far conoscere i problemi di Librino che ad ottenere una minuscola goccia benefica nel grande calderone delle necessità del suo quartiere. E’ convinto che per merito di No fair-No Play e della pubblicità veicolata dall’evento, da questo momento i veri risultati nel suo quartiere li porterà la provvidenza....
Così è già stato, ma forse Patanè non si aspettava che la Provvidenza vestisse panni tanto inaspettati e inusuali, visto che la risposta è arrivata, tempestiva, la sera stessa dell’evento, da parte di Michele Capomacchia. Il Questore di Catania ha dato assicurazione sul suo intervento a favore della costruzione di un centro sportivo dedicato ai ragazzi di Librino in condivisione con i figli degli agenti di Polizia. E se sarà lui a caldeggiarne la realizzazione siamo certi non ci saranno ostacoli ai disegni della... provvidenza.
E lei? Suor Lucia? La piccola donna che si prodiga per i giovani del Quartiere Librino, si schermisce, non vuole pubblicità al suo lavoro, insiste dicendo ‘io non sono nessuno’. Sì, anche lei, come Ulisse, è davvero Nessuno di fronte al Ciclope, ma tutti ricordano la fine di Polifemo...
Che altro dire? Solo che certe partite sembrano le solite partite, ma No Fair-No Play non lo è stata, non lo è. Non è stata una partita del cuore, anche se ha dimostrato di avere un cuore grande e appassionato. Non è stata solo beneficenza, anche se ogni centesimo raccolto è stato dedicato agli obiettivi benefici promessi. No Fair - No Play è stato, ed è, un grande progetto dedicato a tutti i bambini, perché possano davvero scegliere in quale futuro vivere.
Perché – come sottolinea Luciano Capponi, ideatore del progetto e Presidente del Comitato Etico - ‘Scherzosamente, ma “No Fair – No Play” è anche scanzonata, ci siamo immaginati la regina d’Inghilterra nascere nel quartiere la Sanità di Napoli o in una favela: che farebbe oggi, sempre la regnante? Diamo un’occasione anche a questa regina, svegliatasi in una realtà certo a Lei non congeniale. Non tante occasioni, almeno una’.

Nessun commento: